Modena accoglie gli strumenti del mare. Il 29 maggio un ciclo di incontri con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti

6.1 - il lavoro di costruzione degli strimenti nella Liuteria del carcere
Gli incontri con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti nella giornata conclusiva della stagione di Modena

La giornata di giovedì 29 maggio vedrà sin dal mattino la presenza a Modena del Presidente di Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, Arnoldo Mosca Mondadori, e di alcuni rappresentanti e promotori del progetto Metamorfosi. Sono state quindi create delle occasioni di incontro, dialogo e testimonianza con gli studenti e le associazioni del territorio che attivamente lavorano nell’ambito dell’accoglienza e del reinserimento civile.

Ore 12 – Liceo Musicale Carlo Sigonio
Saluto istituzionale dell’Assessora alle Politiche educative e Rapporto con l’Università, Federica Venturelli.
Il Presidente della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti e i rappresentanti del progetto Metamorfosi incontrano le classi dell’indirizzo musicale del Liceo Sigonio.

Ore 18 – Chiesa della Madonna del Voto
Incontro pubblico: IL PROGETTO METAMORFOSI E GLI STRUMENTI DEL MARE: LA MUSICA COME MESSAGGIO DI RINASCITA
in collaborazione con Europe Direct Modena nell’ambito dell’attività di Maggio mese dell’Europa

Saluto istituzionale dell’Assessore alla Cultura, Industrie culturali e creative, Turismo, Centro storico, Promozione della città, Andrea Bortolamasi e della Presidente della Fondazione Gioventù musicale d’Italia, Rita Virgili. 

Modera
Paola Ducci giornalista

Intervengono
Arnoldo Mosca Mondadori Presidente Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti
In rappresentanza di Fondazione di Modena, prof.ssa Silvia Menabue
Paola Cigarini referente gruppo Carcere-Città ODV
Lilya Hamadi Casa delle Culture di Modena
Luca Benatti curatore artistico Gioventù Musicale Modena

L’incontro sarà anche occasione di vedere esposti i manufatti di diverse realtà che collaborano con la casa circondariale S. Anna: “Manigolde Circondariale” un progetto di Mani Tese Aps di Finale Emilia e EORTE’ Cooperativa Sociale di Carpi – Laboratorio Gastronomico S. Anna.


Giovedì 29 maggio, alle ore 20.30 presso il Teatro Comunale Pavarotti-Freni si chiuderà la Stagione concertistica 2024-2025 promossa da Gioventù musicale Modena, Associazione corale Luigi Gazzotti e Tempo di Musica APS e realizzata con il sostegno di Fondazione di Modena e con il sostegno e il patrocinio del Comune di Modena.

Un’occasione davvero straordinaria, a lungo pensata e costruita, accoglierà per la prima volta a Modena gli strumenti del mare realizzati all’interno del progetto Metamorfosi della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti. Affidatari dei preziosi strumenti saranno i componenti del Quartetto Indaco e il contrabbassista Massimo Clavenna.

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Gli strumenti del mare e il progetto Metamorfosi

Di fronte alla tragedia che vede il Mar Mediterraneo come il più grande cimitero d’Europa, e di fronte al dramma a cui stiamo assistendo quotidianamente di milioni di persone in fuga dalla fame e dalla guerra, la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti ha voluto pensare a un progetto culturale e di conoscenza a cui ha dato il nome di Metamorfosi, per comunicare, soprattutto alle nuove generazioni, questo dramma contemporaneo. La proposta di porre lo sguardo su questi temi avviene attraverso non solo una metafora ma, appunto, una vera e propria “metamorfosi”: quella del legno delle barche dei migranti, trasportate dal molo Favarolo di Lampedusa al carcere di Opera, e trasformate dalle persone detenute in strumenti musicali – e oggetti di carattere sacro – affinché tutti possano conoscere una realtà, quella dei migranti, che viene spesso rimossa, guardata con indifferenza o affrontata e raccontata in modo ideologico. “Metamorfosi” perché questa mutazione del legno cambia anche chi la realizza e avvia un reale percorso di riscatto. Il progetto risponde al bisogno di comunicare una cultura dell’accoglienza e della dignità umana attraverso l’arte. Gli strumenti musicali creati nel carcere di Opera e nel carcere di Secondigliano a Napoli, diventano l’Orchestra del Mare: violini, viole, violoncelli e contrabbassi e, da quest’anno, anche strumenti tipici della tradizione mediterranea. Un’Orchestra che intende dare voce, attraverso la musica, a tutte le persone che hanno perso la vita in mare e a tutte le persone migranti ogni giorno costrette a fuggire dal proprio Paese a causa della guerra e della miseria.

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